Appena saremo ufficialmente liberi dalle limitazioni imposte dal Covid-19 vorrei rifare in bici una bellissima escursione che ormai da tempo non faccio ovvero partire da casa mia in zona Pavia est e, tra piste ciclabili e Parco della Vernavola, immettermi sulla ciclabile lungo il Naviglio Pavese che mi porterà fino ai Navigli di Milano, andando poi a passeggiare in Corso San Gottardo e magari fare un po’ di shopping (persino una NON fashion victim come me, dopo oltre due mesi di clausura, ha voglia di vetrine negozi, acquisti di cose belle!!).
Pedalando allegramente saluterò da lontano la Certosa di Pavia, osserverò i pescatori gettare la lenza seduti lungo il Naviglio, ammirerò i monumentali pioppi e, se la giornata sarà particolarmente chiara, potrò godermi qualche scorcio di lontane cime alpine innevate, laggiù verso nord ovest, prima di entrare finalmente in città, la sempre affascinante Milano!
I milanesi più anziani possono confermarvi che la zona di Corso San Gottardo, a due passi dalla Darsena (l'antico porto di Milano), dal Naviglio Grande, da quello Pavese e dai resti della cinta di mura spagnole, era conosciuto come il Borgh di Formaggiatt.
Immaginate quando ancora le grandi chiatte arrivavano dalla campagna intorno a Milano, cariche di sabbia, mattoni, pietre, marmi, legna, carbone e anche tanto, tanto latte che veniva trasformato in gustosi formaggi proprio lì, nel Borgh di Formagiatt. Le chiatte arrivavano dal Naviglio Pavese, reso navigabile a partire dal 1818 e così ben presto le case e le cantine lungo Corso San Gottardo si trasformarono in "casere" ovvero luoghi di lavorazione e di stagionatura dei formaggi, saporiti gorgonzola e ottimi grana padano.
Le forme invecchiavano e man mano venivano spostate nei locali verso il Corso fino ad arrivare, una volta "mature", alle botteghe lungo la strada dando, non solo al quartiere ma anche ai suoi abitanti, il tipico odore acre e inconfondibile del formaggio! Come fossero fatti questi edifici che divennero "casere" lo possiamo intuire ancora oggi, basta entrare in uno dei portoni aperti che nascondono le famose "case di ringhiera", con cortile, magazzini, laboratori e botteghe nei profondi cortili interni e i piccoli appartamenti con ballatoio in condivisione ai piani superiori.
Naturalmente la zona era anche piena di botteghe di ogni genere, in particolare per la lavorazione del ferro e della terracotta, e di osterie tra cui una delle più celebri era l’Osteria del Noce dove, nell’Ottocento, si ritrovavano abitualmente poeti ed artisti cosiddetti "Scapigliati". Già queste poche righe danno l’idea dell’atmosfera vivace e popolare che si respirava lungo Corso San Gottardo e in tutta la zona dei Navigli che rimane anche oggi un quartiere di Milano sicuramente da visitare e non solo per l’aperitivo anche se, naturalmente, la mia giornata in bicicletta finirà così, a bordo Naviglio a bere un buon Spritz Campari!
E a proposito di luoghi milanesi da non perdere qui sotto trovate un mio podcast in cui racconto qualche scorcio di Milano, tenendo presente che il modo migliore per scoprire luoghi celebri e angoli meno conosciuti di una città è visitarla con una Guida Turistica Abilitata! Un piccolo investimento che vi darà una grande soddisfazione!