5 momenti da ricordare
Nel mio precedente articolo vi avevo lasciati con l’idea di un post su alcuni dei gesti o ricordi più belli del mio lavoro e la selezione di solo cinque di questi è stata sicuramente più difficile di quella delle cinque domande più bizzarre dei turisti del mio precedente articolo.
I bei momenti e ricordi sono veramente tanti poiché non è vero che, per le guide turistiche, i visitatori sono poco più di un numero di cui ci dimentichiamo dieci minuti dopo avere finito la visita guidata. Naturalmente non sono qui a sostenere che ricordo il viso di ogni componente di tutti i gruppi che ho portato in giro in oltre vent’ anni di visite guidate ma le belle persone sono veramente tante e lavorando spesso con clienti individuali c’è maggiore possibilità di confronto, di dialogo, a volte di confidenza.
Ecco allora un primo elenco, tenendo presente che in qualsiasi momento potrei scrivere la parte 2, 3, 4 etc. di questo articolo…
- Christiane e Maurice. I miei amici di Briançon sono l’esempio di come, a volte, accada che dei clienti diventino poi amici. I giorni passati a visitare Milano con il loro piccolo e piacevolissimo gruppo furono splendidi e da lì è nata l’amicizia con gli organizzatori, Christiane e Maurice, un’amicizia fatta dapprima di contatti scritti e che, anni dopo, li ha riportati in Italia non per turismo bensì… come invitati al mio matrimonio!
- Gruppo iraniano. Non capita spesso di lavorare con visitatori di questa nazionalità, ricordo che erano a Milano per una fiera dell’oro e che io li guidai in inglese per il classico tour Castello Sforzesco, Duomo, Galleria Vittorio Emanuele, Teatro alla Scala. Uomini e donne bellissimi che mi seguirono con attenzione per poi donarmi, alla fine della visita guidata, un libro di poesie in persiano di uno dei loro più importanti poeti; purtroppo non parlo l'iraniano ma quei segni misteriosi su quelle pagine eleganti sono incantevoli e ogni tanto me li riguardo con piacere.
- Gruppo giapponese. Raffinato e grazioso fu il pensiero di una signora giapponese, un delicato origami che riproduceva un uccellino donatomi alla fine della visita guidata della Certosa di Pavia. La signora era una partecipante a un viaggio di gruppo e, da quello che capii, aveva una piccola scorta di origami fatti da lei per il suo tour in Italia da donare alle persone che l’avrebbero colpita di più…
- Vive la France et les francophones! Io lavoro moltissimo con i turisti di lingua francese (dalla Francia soprattutto ma anche dalla Svizzera e dal Belgio), spesso coppie o famiglie che destinano parte del loro budget di viaggio per avere un visita guidata privata e personalizzata e questo mi ha permesso di conoscere davvero tante splendide persone e di capire quanta stima e vicinanza ci sia tra italiani e francesi. La conferma di questo legame è quanto successo in questi tempi di Covid-19. Quando le notizie tragiche sull’epidemia in Italia, e in particolare in Lombardia, hanno cominciato a circolare ho cominciato a ricevere e-mail e messaggi di molti dei mie clienti che chiedevano, preoccupati, come stessi ed esprimevano la loro vicinanza. E’ stato un gesto forte e commovente e anche qui vorrei approfittarne per ringraziare tutti!
- L’ultimo episodio è sì un ricordo affettuoso ma ha anche le caratteristiche per annunciare, forse, uno dei prossimi articoli… "Le 5 peggiori gaffe di una guida turistica"! Qualche anno fa un’elegante e affabile famiglia dell’Isola di Réunion mi prenotò alcuni giorni di visite guidate a Milano, andando a scoprire anche i luoghi meno conosciuti e passando insieme colazioni e pranzi, tra chiacchiere piacevoli e culturali. Alla fine del soggiorno abbracci, ringraziamenti, saluti e infine, l’affascinante padre di famiglia, mi porse un’elegante confezione rossa contenente una bottiglia di rum in quanto il signore era uno dei maggiori produttori di questo liquore tipico di Réunion. Io ringraziai e, tanto candidamente quanto, scoprirò poi, infelicemente, aggiunsi “Ottimo! Stasera mi farò un buon cuba libre con mio marito con questo rum!” Tornai a casa e quando mio marito vide la bottiglia, gli si illuminarono gli occhi: un rum d’annata che aveva vinto non so quale importante premio a livello internazionale; ma i suoi occhi persero immediatamente la luminosità quando gli riportai il mio commento sul cuba libre fatto all’elegante signore… Mio marito, incredulo e imbarazzato, esclamò “Ma gli hai detto veramente così???!” in pratica capii che sarebbe come se si ricevesse una bottiglia di Barolo del ’75 da uno dei migliori produttori piemontesi e gli si dicesse “Ottimo! Lo userò stasera durante la grigliata in giardino per fare un buon vin brulè!”.
Se questo finale vi ha fatto venire voglia di paesaggi e sapori esotici ecco qui un link di approfondimento sull’Isola di Réunion per un bel viaggio per ora… virtuale!
Un lavoro speciale che merita attenzione. La dedizione di chi si occupa di diffondere la cultura va valorizzata e questo articolo conferma il ruolo fondamentale dei professionisti del settore.
Credo che il vostro lavoro sia estremamente importante primo perché trasmettere sapere e storia è un arricchimento per qualsiasi individuo e secondo perché se fatto con passione, la si evince molto bene nell'articolo, si entra in empatia con le persone costruendo, talvolta, relazioni importanti e durature nel tempo.