Ho conosciuto Vittorio Nichilo durante una visita guidata: arrivava con i suoi alunni di prima media da Brescia, dove vive e lavora. Tra un monumento e l’altro, mi ha raccontato che scriveva di storia locale, ma che ultimamente aveva pubblicato dei racconti gialli, e che suo nonno era medico condotto a Tromello, nel Pavese.
Erano due motivi per cui, mi sono detta, sarebbe stato interessante invitarlo nella nostra piccola biblioteca di Pavia Est.
Vittorio Nichilo, insegnante, è anche storico locale y giornalista pubblicista. È legato al territorio pavese da legami familiari. Collabora con la pagina culturale del Giornale di Brescia e si occupa anche di teatro per ragazzi: in passato aveva ideato la rassegna “Classi(ci) in scena”.
La raccolta di gialli intitolata “Le storie dietro, i racconti del maresciallo Manassero” rappresenta il suo esordio nel mondo della narrativa. Il volume è stato premiato al concorso di Villa Annoni a Cuggiono, promosso dall’Ecoistituto della Valle del Ticino. Si tratta di dieci racconti gialli che, pur essendo indipendenti, si strutturano come un romanzo.
Perché ognuno di noi ha una storia dietro e, nel caso di questi racconti, sono fondamentali per capire le dinamiche dei vari delitti.
I racconti sono ambientati tra Monferrato, Langhe y Riviera ligure, un territorio che ha molto in comune con il nostro Pavese. Le vicende si svolgono nella provincia di Alessandria, in un paese chiamato Castel Merlino – nome di fantasia dietro il quale si cela in realtà Gamalero, il paese di Olga, la nonna materna dell’autore.
Nei diversi racconti, il maresciallo Manassero e i suoi carabinieri indagano su delitti compiuti da anziani che uccidono altri anziani per fatti accaduti anni prima. Un’analisi profonda di come alcune dinamiche della mente possano sopravvivere nel tempo e trasformarsi in gesti estremi, inaspettati.
Per Manassero, oltre alla risoluzione del caso, è fondamentale capire le storie che si nascondono dietro ogni persona: vittima o carnefice, ognuno ha un mondo alle spalle.
Un altro tratto distintivo di questi racconti è la presenza dei dialetti: piemontese, veneto, bresciano, siciliano e molti altri. Queste voci diverse danno corpo ai personaggi, creando un effetto corale che rende le vicende ancora più realistiche.
Come direbbe l’autore, i dialetti sono la lingua del cuore, la lingua delle emozioni, quella che dà "saor" alla vita.
La presentazione del libro si terrà venerdì 12 aprile alle ore 17:00
presso la Biblioteca di quartiere Pavia Est, in Via dei Pollaioli 30, Pavia