Quest’anno anche la Festa della Liberazione sarà “speciale” a causa di questo confinamento che sta dando a tutti, speriamo, più tempo per ricordare, pensare, riflettere.
Sarà un giorno della Liberazione senza celebrazioni nelle strade ma durante il quale potremmo approfittarne per conoscere meglio questo momento storico nella nostra zona, andando a cercare articoli e immagini, come quelle di alcuni momenti della Liberazione a Pavia che vedete in fondo a questo mio post, nelle quali, senza bisogno di tante parole, si legge la gioia sui volti delle persone che corrono nelle strade della nostra bella città oppure approfondire guardando il bellissimo film del 2019 “Aquile randagie”, alcune scene del quale sono state girate in centro a Pavia.
C’è un altro luogo a Pavia che mi ricorda ogni giorno la Liberazione, mentre ci passo davanti con la mia bici per raggiungere il centro: la Caserma della Guardia di Finanza dedicata al Tenente Francesco Lillo. Il tenente Francesco Lillo cadde il mattino del 26 aprile 1945, con l'appuntato Tommaso Coletta e il finanziere Roberto Spirito, ucciso da ufficiali della Guardia Nazionale Repubblicana (la Milizia di Saló) in via Mentana, davanti a quello che allora era il comando delle Fiamme Gialle, non lontano dalla sede storica della nostra splendida Università.
Lillo e i suoi commilitoni erano entrati in azione raccogliendo l'appello del CLN: il Comitato di Liberazione Nazionale, che intanto attendeva anche l’arrivo dei rinforzi, i famosi partigiani dell’ Oltrepo’ Pavese. Pavia era ancora presidiata da forze tedesche e fasciste e il CLN aveva chiesto alla Guardia di Finanza di sostenere il gruppo di partigiani che si era già impossessato della prefettura di Pavia ma che rischiava di esserne sloggiato (ricordiamo che la GdF riuscì, con sotterfugi, a non dipendere dai tedeschi, dichiarando che avrebbero fatto solo servizio di istituto e invece armavano anche il CLN).
Il tenente Lillo e altri finanzieri erano riusciti a catturare pacificamente, nella zona della Posta Centrale di Pavia, alcuni militari della Kriegsmarine (la Marina da guerra del Terzo Reich); quindi avevano anche ingiunto la resa agli ufficiali della Milizia di Salò, ma purtroppo questi reagirono: come scrive Giulio Guderzo nel suo libro “L’altra guerra”, altra lettura interessante per questi giorni, «due di loro, dopo una concitata discussione, rispondono consegnando le armi, ma gli altri, forse avendo notato l' inferiorità dell'armamento dei finanzieri, dotati di semplice moschetto, aprono il fuoco e lo scontro finisce in tragedia. I tre finanzieri cadono falciati».
E a proposito dei partigiani dell’Oltrepo’ come dimenticare che il bellissimo borgo di Varzi, lo scorso anno, è stata insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare come riconoscimento per l’attività svolta durante la guerra di Liberazione facendo parte, con un altro bellissimo paese dell’Appennino pavese-piacentino, Bobbio, di un settore operativo strategico che metteva in comunicazione Lombardia, Emilia e Liguria. Visitando oggi le suggestive stradine del borgo medievale per salire al suo castello, si possono ripercorrere questi momenti della storia del borgo che, ad un certo punto, portarono addirittura alla costituzione della Repubblica Partigiana di Varzi (settembre-novembre 1944), ovvero una della “zone libere” da truppe tedesche e fasciste.
Tra i pavesi c’è anche stato chi, arruolatosi militare lontano da Pavia, si unì poi alle bande partigiane di altre zone d’Italia come Livio Longhi. Come scrive nelle sue memorie, “Storia di “Rico” – Un partigiano pavese tra le montagne venete”, Livio, detto Rico, si arruolò nella Marina Militare per amore per i viaggi, attratto dai manifesti della Marina affissi sui muri di Pavia, trasferendosi quindi a Venezia ma già nella primavera del ’44 entrò in contatto con i partigiani del bellunese e passò a combattere con loro tornando a Pavia solo dopo la Liberazione.
Con questi brevi ricordi vi lascio quindi alle vostre ricerche e letture augurandovi buona festa della Liberazione!
Grazie mille per queste preziose informazioni sulla storia del territorio.
Molto interessante, città piena di storia, da visitare sicuramente