Quando si parla Pavia del Medioevo ci si imbatte inevitabilmente nel nome di Opicino De Canistris: fonte preziosissima e autorevole, Opicino non fu semplicemente uno storico bensì un incredibile disegnatore, cartografo e miniaturista molto spesso (e giustamente) definito visionario.
Basti pensare che il suo “Libellus descriptione Papiae”, libro guida fondamentale per conoscere la fisionomia della nostra città nel Medioevo, fu scritto lontano da Pavia, quando Opicino abitava ad Avignone presso la corte papale e si basa perciò su ricordi dei luoghi che ci descrive misti a sogni e allucinazioni bizzarre. Sì, perché Opicino De Canistris era un sacerdote, ma al tempo stesso appassionato di astrologia e tradizioni popolari; di lui sappiamo moltissimo, perfino la data di concepimento! E tuttavia è un personaggio estremamente misterioso.
Fu perseguitato tutta la vita da visioni e apparizioni che lo portarono a sviluppare una personale idea del bene e del male in continua dialettica reciproca. Anche il suo rapporto con Pavia si fonda sul contrasto: la definisce città meravigliosa ma anche generatrice di un terribile mostro, essendo stato costretto ad abbandonarla per ragioni politiche.
Durante la nostra visita guidata vedremo “Papia” attraverso i suoi occhi, immagineremo le sue cento torri e le tante chiese (alcune delle quali scomparse o trasformate), anche grazie alla lettura di alcuni brani evocativi e all'ausilio degli incredibili disegni che Opicino ci ha lasciato.
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