Zucca nell'arte

di

Margherita Pignatel

Stiamo parlando di un frutto straordinario del mese di novembre, la zucca, protagonista di tante ricette, ma anche di storie, leggende e opere d'arte!

La zucca “Cucurbita” è arrivata in Europa dopo la scoperta del "Nuovo Mondo" con altri ortaggi; ebbe successo soprattutto tra i grandi aristocratici e poi a livello popolare. La zucca è facile da conservare, i suoi chicchi erano utili nella preparazione di medicine e si pensava che attirassero denaro. È bella e colorata, come una sfera, un serpente, un turbante orientale… Un frutto prodigioso.

Raffaello fu tra i primi a dipingere la zucca in arte, a Roma, a Villa Farnesina: in festoni e ghirlande, e nelle mani di Mercurio, protettore del commercio.

Verso la metà del XVI secolo, la zucca cominciò ad apparire nei dipinti fiamminghi dedicati ai mercati, spesso a contenuto sessuale poichè la zucca ricorda le forme del corpo femminile e della gravidanza.

Alla Pinacoteca di Brera di Milano si possono ammirare alcuni splendidi dipinti di Vincenzo Campi da Cremona in cui compare la zucca come quello de “La Fruttivendola” del 1580 dove si mostra una zucca tagliata con i semi in vista, posta in un cesto come un trofeo. Nonostante il titolo, la protagonista di questo dipinto non è la commessa, ma la simbolizzazione della Natura. Il messaggio è che tutti i frutti fanno parte della Creazione Divina. In questo dipinto sono rappresentate varietà di frutta e verdura di tutte le stagioni, in un modo impossibile da ottenere all'epoca in cui non c’erano serre. La Fruttivendola appartiene a un ciclo di allegorie dei quattro elementi e rappresenta l’allegoria della Terra. Nell'allegoria dell'acqua intitolata “La Pescivendola” la zucca è rappresentata in una situazione piuttosto bizzarra visto che viene rappresentata abbracciata dai tentacoli di un polpo. L'elemento maschile (il pesce) si fonde con il femminile (la zucca) e la presenza di un bambino nel dipinto sottolinea l'idea di fecondazione.

Nello stesso periodo un altro famoso pittore milanese, Giuseppe Arcimboldo, realizza ritratti attraverso l'accostamento di elementi naturali. La zucca compare nel ritratto dell'imperatore Rodolfo II di Praga dove si trova al posto del torace, sede del cuore.

Molto prima della scoperta dell'America conoscevamo in Europa e in Asia solo una varietà di zucca la "Lagenaria", piccola e a forma di fiaschetta. Apparteneva al mondo delle popolo, operai e pellegrini, che già in epoca romana ne mangiavano la polpa e usavano la corteccia per creare piccole bottiglie, leggere e impermeabili, contenitori perfetti per l'acqua o per il sale, oppure ne facevano lanterne o porta candele.

Fiasche di questo tipo, attaccate a canne o cinture di pellegrini, compaiono in numerosi dipinti nell'iconografia di San Rocco e San Giacomo. Questi due santi, legati ai pellegrini,  ci riportano nella zona di Pavia e alla bellissima chiesa di San Giacomo della Cerretta che si trova nei pressi di Belgioioso proprio  lungo la Via Francigena: possiamo immaginare i tanti pellegrini passati di qui, probabilmente anche loro con una fiaschetta ricavata da una zucca!

Dopo aver parlato tanto di arte, ricordiamo che la cucina del nord Italia utilizza la zucca in diverse ricette: dai “cappellacci” ferraresi agli gnocchi di zucca mantovani, dal purè di zucca, alternativo al classico di patate, al tipico risotto alla zucca che troviamo sia nel milanese che nel pavese e così, in questa stagione, le zucche non danno colore solo a celebri dipinti ma anche alle nostre tavole!

Autrice

Margherita Pignatel

Guida abilitata da vent'anni, ho iniziato a svolgere questa appassionate professione a Pavia. Proprio qui, infatti, grazie all'antica e prestigiosa università dove ho studiato, ho compreso che potevo unire il mio interesse per le lingue straniere a quello per la storia dell’arte e soprattutto per il medioevo. Oltre che a Pavia svolgo la mia attività a Milano, Lodi, Como e Monza.
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